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L'accoglienza a ritmo di danza, musica, poesia: il nostro 20 giugno
Il clima di comunità era reale e tangibile, era nelle testimonianze in Piazzale Picelli, nel coro in Piazzale Inzani, nelle poesie in Chiesa dell’Annunziata, nel ballo di gruppo sul Ponte di Mezzo, nella musica in Piazza Garibaldi e nello spettacolo teatrale e artistico in Piazza della Pace. Era, in realtà, un po’ in tutti noi.
L'accoglienza a ritmo di danza, musica, poesia: il nostro 20 giugno
Il clima di comunità era reale e tangibile, era nelle testimonianze in Piazzale Picelli, nel coro in Piazzale Inzani, nelle poesie in Chiesa dell’Annunziata, nel ballo di gruppo sul Ponte di Mezzo, nella musica in Piazza Garibaldi e nello spettacolo teatrale e artistico in Piazza della Pace. Era, in realtà, un po’ in tutti noi.
Profughi Ucraini in tour per Parma: "Abbiamo toccato con mano l'arte" - LE FOTO
"Abbiamo toccato con mano un pezzo di storia, come avevamo letto solamente sui libri". E' questa la sintesi del tour della città di Parma che nei giorni scorsi un gruppo di accolti a Ciac provenienti dall'Ucraina
Cristo si è fermato a Lesbo: shame on you Europe, vergognati Europa
Ripubblichiamo con piacere un testo scritto da Paolo Scarpa e pubblicato su ITALIA LIBERA nei giorni scorsi.
Comunicati stampa
Laboratori linguistici: buona la prima - LE FOTO
L'italiano si impara certamente a scuola ma anche divertendosi insieme e approfondendo temi specifici. A Ciac ne siamo sempre stati convinti tanto che a partire da oggi, martedì 4 giugno 2024, abbiamo rivoluzionato il nostro sistema di insegnamento
rassegna stampa
‘Scorta mediatica’ al governo israeliano: ridimensionamento di uno sterminio, deumanizzazione di un popolo
questo agire criminale gode di una vera e propria “scorta mediatica” da parte della stampa italiana più diffusa, che a sua volta usa ampiamente i meccanismi del disimpegno morale per alleggerire e diluire nei confronti dell’opinione…
approfondimenti
La guerra non finisce mai: una prospettiva di pace attraverso le testimonianze
La conversazione tra un gruppo di rifugiati di diverse provenienze e alcuni attivi rappresentanti del pacifismo traccia un percorso di identificazione reciproca che trova tanti punti di contatto proprio nell’essere contro la guerra.