Lampedusa, 27 morti: politica complice delle stragi
Questa notte, al largo di Lampedusa, due imbarcazioni si sono capovolte causando 27 morti, tra cui una bambina di un anno, e decine di dispersi. “Queste morti - denuncia il direttore di CIAC Michele Rossi - sono la diretta conseguenza di una politica che mira soltanto alla propaganda e a segregare e punire i migranti”.

Per CIAC, ente di tutela di cittadini migranti da oltre 25 anni a Parma, la politica italiana degli ultimi anni ha scelto la strada dell’esclusione e della deterrenza, preferendo spese colossali per operazioni di facciata piuttosto che azioni concrete per salvare vite. “Questo governo – prosegue Rossi – approva leggi per smantellare il diritto di asilo, ostacola e criminalizza i soccorsi in mare invece di investire in salvataggi, accoglienza e inclusione. È un disegno preciso, che viola i diritti umani e calpesta la Costituzione e le leggi internazionali, trasformando esseri umani in strumenti di propaganda. I centri in Albania, costati decine di milioni di euro e puntualmente demoliti dalla giustizia, sono il simbolo di questa impostazione: posti vuoti, inutili per la gestione degli arrivi, disumani in tutti i sensi ma utilissimi a generare titoli e consensi politici".
L’impegno di CIAC al fianco dei migranti continua. “Non possiamo abituarci a queste tragedie, non resteremo in silenzio – afferma Emilio Rossi, presidente di CIAC – Siamo in prima linea per difendere i diritti umani e per garantire accoglienza dignitosa a chi cerca protezione. Continueremo a denunciare ogni violazione, a contrastare ogni tentativo di limitare il diritto di asilo e a costruire, ogni giorno, alternative concrete e umane”.
CIAC ribadisce che esistono soluzioni già praticabili: corridoi umanitari, canali di ingresso sicuri, soccorsi tempestivi, accoglienza diffusa e dignitosa, progetti di inclusione che prevedano il coinvolgimento delle comunità locali, investimenti in integrazione socio-lavorativa. Politiche che non solo salvano vite, ma rispettano i principi fondamentali della civiltà giuridica e democratica e creano una vera integrazione che giova a tutti.
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Abbiamo giocato, esplorato, riflettuto, condiviso. riso, siamo confrontati, messi in discussione. Abbiamo usato il teatro giornale per parlare di attualità. Il tutto grazie ad un laboratorio fatto con la cooperativa Giolli
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