Ciac: “Governo crea irregolarità, centinaia per strada anche a Parma”
Comunicati stampa
“Migliaia di persone invisibili, senza documenti e con l’unica alternativa di vivere per strada e finire nelle mani di sfruttatori senza scrupoli”. E’ quanto accadrà, secondo Ciac, anche a Parma se verrà approvata la cancellazione della protezione speciale e lo smantellamento del sistema di accoglienza pubblico e diffuso prevista dal Governo Meloni. “Sarebbe una scelta folle e irresponsabile che creerebbe enormi difficoltà alle persone che perderebbero tutti, ma anche problemi per gli enti locali che dovrebbero gestire situazioni sempre più complesse, senza dimenticare l’aspetto economico visto l’enorme crescita dei costi”.
L’ente di tutela parmigiano lancia l’allarme perché il rischio è la creazione di “enorme numero di persone già in Italia che diverrebbero irregolari, a cui non verrà rinnovato il permesso di soggiorno e che perderebbero in un colpo solo tutto quello che in questi anni hanno costruito: lavoro, casa, rapporti. Si tratta di centinaia di persone che vivono a Parma da diversi anni e che finiranno nelle maglie della criminalità organizzata”. Una situazione che avrebbe ricadute enormi a diversi livelli. “Non è un caso che moltissimi sindaci, anche dei partiti al governo, stiano manifestando la loro contrarietà e preoccupazione perché le maggiori conseguenze ricadrebbero sugli enti locali che si troverebbero a dover gestire persone per strada, con relative conseguenze sociali, economiche e politiche”.
“Il governo – continuano da Ciac – sostiene che i migranti vengono attratti nel nostro paese da questa protezione e che l’Italia sia l’unico in Europa ad avere questo tipo di protezione. Ma si tratta di informazioni false: la maggioranza dei migranti arriva in Italia solo con l’obiettivo di raggiungere altre nazioni, senza la volontà di fermarsi; inoltre, nella maggior parte dei paesi dell’Unione europea esistono forme complementari di protezione che assomigliano a quella italiana”.
La cancellazione della protezione speciale non è la sola scelta del Governo Meloni che Ciac giudica inaccettabile. “E’ in corso un attacco violentissimo nei confronti di chi cerca di tutelare i migranti, da quando sono in mare alle fasi successive all’approdo: la criminalizzazione delle ONG, la paventata esclusione dei richiedenti asilo dal Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) e il potenziamento dei Centri per il rimpatrio, insieme a una nuova procedura accelerata di frontiera, sono tutti elementi che colpiscono i migranti e al contempo il lavoro di chi si spende per i loro diritti e la coesione delle comunità. In altri termini si punta alla creazione di un sistema fatto di detenzioni informali, di hotspot più simili a carceri che a luoghi di integrazione”.
Per l’associazione parmigiana tutto questo non è solo illegittimo ma anche inumano. “Siamo pronti a mobilitarci in ogni sede per difendere il diritto di asilo: oggi saremo alla manifestazione nazionale a Roma ma se questa scelta irresponsabile non verrà ritirata faremo sentire la nostra voce anche a Parma”.
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