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In tempi di crisi. Strumenti digitali per il lavoro sociale

Seminario all'interno del Convegno nazionale SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata) 2020 FARE (IN) TEMPO

In tempi di crisi. Strumenti digitali per il lavoro sociale

Seminario all'interno del Convegno nazionale SIAA (Società Italiana di Antropologia Applicata) 2020 FARE (IN) TEMPO

Il lavoro sociale si è tradizionalmente fondato su strumenti come la relazione in presenza e la prossimità, ritenuti essenziali per tramettere messaggi educativi, ma anche per condividere una dimensione incarnata e non verbale in un clima relazionale situato. La comunicazione in presenza permette anche di agevolare il lavoro quotidiano con persone che faticano nell’espressione verbale e/o scritta (per motivi linguistici, di analfabetismo o scarsa padronanza della lettoscrittura, per diverse forme di disabilità).

D’altra parte nonostante lo sviluppo del digitale degli ultimi anni, la creazione di nuovi strumenti informatici e la sempre maggiore diffusione di smartphone e altri device, non è comune il loro utilizzo come strumenti del lavoro sociale che possano se non sostituire, quanto meno supportare e/o integrare un intervento diretto in presenza o un colloquio. 

A causa dell’emergenza sanitaria si è improvvisamente reso necessario accelerare la riflessione e la pratica con nuovi strumenti di relazione. Basti pensare al proliferare di riunioni su piattaforme digitali, webinar, didattica a distanza. Allo stesso tempo le persone più in difficoltà sono state esposte a un cambio netto della propria routine, con tempi più dilatati e incerti, e la domiciliarità forzata a causa del lockdown ha imposto anche a loro di rimanere informati e agganciati per lo più attraverso la comunicazione digitale con gli operatori e non solo.

Tanti servizi si sono necessariamente interrogati su strumenti sostitutivi e/o integrativi per il lavoro educativo e sociale in una nuova “prossimità a distanza”. Questa riflessione ha portato a una rilettura anche del ruolo dell’operatore, che sperimenta nuovi strumenti, fino ad allora considerati poco adatti al proprio ruolo professionale: implementazione dell’attività sui social, gruppi whatsapp, videochiamate, diventano importanti strumenti per aggiornare e informare sia sulle modalità di prevenzione e difesa dal virus, sia sulle diverse diposizioni che cambiano di settimana in settimana, ma presto diventano anche strumenti per portare avanti le attività e i laboratori che aiutano a scandire la quotidianità e a lenire la sensazione di congelamento e di “perdita di tempo”.

La possibilità di portare avanti proficuamente queste sperimentazioni è stata fortemente condizionata dalla qualità della connessione (accesso a banda larga, disponibilità di credito/giga da parte dei fruitori dei servizi), dalle competenze digitali di operatori e beneficiari, dalla disponibilità di dispositivi idonei a un’interazione di qualità (smartphone, tablet, pc).

A quali condizioni è quindi possibile lavorare sulla prossimità anche a distanza? Favorire lo sviluppo di competenze digitali, favorisce o diminuisce l’agency delle persone presenti nei nostri servizi? Quali tra le sperimentazioni avviate nei mesi del lockdown possono arricchire la cassetta degli attrezzi dell’operatore sociale anche nel post emergenza? Per rispondere a quali bisogni?

Il laboratorio vuole mettere in comune le esperienze e le sperimentazioni che in questi mesi molti operatori del sociale hanno dovuto immaginare per garantire i propri servizi e il proprio supporto, provando a definire nuove tracce di lavoro con nuovi strumenti.

La registrazione al convegno si può fare sulla piattaformaEventbritehttps://www.eventbrite.it/e/biglietti-siaa-2020-viii-convegno-nazionale-124989255227 con prezzi differenziati che prevedono anche agevolazioni con chi ha situazioni lavorative precarie. 
Trovate le info sul workshop qui: https://fb.me/e/1FrHZnGTw
Il programma del convegno SIAA qui: https://www.facebook.com/antropologiaapplicata

Destinatari:il workshop è rivolto ad antropologi, educatori, studenti, operatori sociali, operatori dei servizi impegnati nell’ambito della migrazione, dell’asilo, della disabilità o ambiti affini.

Conduzione: a chi vorrà partecipare verrà richiesta la condivisione di un’esperienza o di una progettazione relativa all’utilizzo degli strumenti digitali nel lavoro sociale quotidiano. Sarà necessario specificare in quale area si situa l’esperienza (bisogno sociale, sanitario, tutela dei diritti, ecc…) e attraverso quale strumento digitale viene realizzata, sottolineando i punti di forza e di debolezza.

Il confronto porterà a definire quali strumenti digitali hanno portato a piste di lavoro soddisfacenti, quali i gap digitali (di operatori e utenti) e a quali condizioni questo tipo di comunicazione favorisca l’empowerment delle persone a cui l’intervento è rivolto.

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