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Il vaccino della speranza

La storia dietro il vaccino che ci sta dando una speranza di uscire presto da questa pandemia.

IL VACCINO DELLA SPERANZA

Ecco chi c’è dietro il vaccino che ci sta dando una speranza di uscire presto da questa pandemia. Una storia molto bella che ha che fare con la ricerca ma anche con l’immigrazione. E che magari dovrebbe farci riflettere anche sull’oggi.
Buona giornata a tutti!
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Lo scorso gennaio, Uğur Şahin lesse un articolo scientifico su un’epidemia in Cina causata da un nuovo coronavirus, nella città di Wuhan, che aveva il potenziale di diventare globale. Ne discusse con la moglie, Özlem Türeci, e insieme decisero di dedicare buona parte delle risorse della loro azienda di biotecnologie in Germania, BioNTech, per provare a sviluppare un vaccino di nuova generazione contro quel virus. Nei mesi seguenti avrebbero avviato una stretta collaborazione con l’azienda farmaceutica statunitense Pfizer, che proprio ieri ha annunciato i primi risultati su un vaccino ritenuto promettente per rallentare la diffusione dell’attuale pandemia.
Se ora ricercatori ed esperti sono un poco più ottimisti sulla possibilità di contrastare la COVID-19 grazie a un vaccino, che si sta rivelando nella sua fase sperimentale più efficace del previsto, è soprattutto merito del lavoro svolto da Şahin e Türeci non solo in questi mesi, ma da quando hanno iniziato a pensare di fare i medici e di occuparsi di biotecnologie.

Uğur Şahin ha 55 anni ed è nato ad Alessandretta (İskenderun), una città nella Turchia meridionale e importante porto marittimo del Mediterraneo. Alla fine degli anni Sessanta, la sua famiglia migrò in Germania, alla ricerca di maggiori opportunità economiche. Il padre di Şahin trovò lavoro a Colonia in una fabbrica dell’azienda automobilistica Ford e assecondò in seguito i desideri del figlio, che fin da bambino voleva diventare medico.
Dopo la laurea in medicina, Şahin lavorò per diverso tempo negli ospedali di Colonia e successivamente si trasferì a Homburg, città nel sud-ovest della Germania, in cui fu fondata la Karlsberg, una delle più grandi aziende tedesche produttrici di birra. Fu dopo questo trasferimento che conobbe Özlem Türeci, mentre proseguiva la propria carriera universitaria.

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