Rifugiati in famiglia

Rifugiati in famiglia
Vivere insieme, aprire le porte della propria casa e condividere la vita quotidiana e le proprie reti sociali. Un’opportunità di convivenza e scambio interculturale tra famiglie italiane e rifugiati di ogni provenienza. Uno stimolo a cambiare prospettiva, a conoscere il mondo che bussa alle nostre porte, a costruire tutti insieme una vera civiltà dell’accoglienza. “Rifugiati in famiglia” nasce come sperimentazione nazionale all’inizio del 2015 nell’ambito del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) e più precisamente in continuità con il progetto “Terra d’Asilo”, che ha per capofila il Comune di Fidenza, e il progetto “Una città per l’asilo“, che ha per capofila il Comune di Parma. Dal 2015 ad oggi sono stati accolti 38 rifugiati, di cui 31 adulti e 7 minori. Le famiglie e le comunità che hanno accolto sono state complessivamente 18.
Chi sono i rifugiati accolti
Sono più di 200 i richiedenti asilo e i titolari di protezione inseriti nei progetti SPRAR gestiti da CIAC onlus in tutto il territorio della Provincia di Parma. Sono persone fuggite da guerre e persecuzioni, che cercano protezione in Italia dopo difficili esperienze migratorie e pre-migratorie. Nei progetti SPRAR ricevono supporto legale, accoglienza, corsi di italiano, orientamento per l’integrazione.
Ma spesso non basta. Allo scadere del progetto può mancare ancora un tassello per riuscire a camminare con le proprie gambe. Un’accoglienza in famiglia può fare la differenza.
Chi può accogliere
Qualsiasi famiglia residente a Parma o provincia può proporsi per vivere questa esperienza. Un nucleo famigliare, comunque sia composto, può mettere a disposizione il proprio spazio domestico per accogliere un rifugiato. Non solo un tetto e beni materiali, ma soprattutto una rete di supporto e relazioni per proseguire il cammino verso l’integrazione.
Per vivere un’esperienza di solidarietà e condivisione, con l’opportunità di confronto sull’esperienza in atto con altre famiglie, potendo contare su un supporto tecnico-relazionale costante.
Cosa prevede il progetto
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Accoglienza per un massimo di 9 mesi
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Rimborso mensile alle famiglie
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Continuo supporto e momenti dedicati di verifica da parte di specialisti dell’asilo e della psicologia famigliare
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Un operatore di progetto (psicologo) dedicato a supportare le dinamiche e le pratiche concrete di accoglienza
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In caso di difficoltà nell’accoglienza, garanzia per il rifugiato di rientrare nel progetto SPRAR
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Momenti di confronto e socializzazione comunitari
Come partecipare
L’accoglienza è un gesto generoso e di grande apertura, ma non può essere improvvisata. Se siete interessati, o anche solo incuriositi dal progetto, compilate questo breve form on line e verrete subito ricontattati senza impegno dagli operatori di CIAC.
Se dopo un primo colloquio conoscitivo, confermerete la vostra disponibilità a partecipare al progetto, si aprirà un percorso di approfondimento che avverrà in parallelo all’individuazione del rifugiato o della rifugiata che potrà vivere con voi.
La propria disponibilità può essere offerta in qualunque momento, non c’è una scadenza o un bando a termine.