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Una comunità che accoglie. Nuovi percorsi per la tutela di rifugiati e titolari di protezione a rischio esclusione nel Comune di Parma

Il progetto - pratica AR 105/2019 - è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con fondi otto per mille Irpef a diretta gestione statale

Il progetto “Una comunità che accoglie”, avviato nel 2022 e concluso nel 2024, ha mirato a sviluppare un nuovo modello di pronta accoglienza integrato e partecipato, rivolto a rifugiati e richiedenti asilo esclusi dall’accoglienza istituzionale del SAI e dei CAS. Il progetto  ha permesso la realizzazione di percorsi volti al contrasto della marginalità e l’accompagnamento nell’inserimento socio lavorativo per 46 beneficiari accolti presso strutture di CIAC ed in particolare a presso la struttura di accoglienza “Wonderful World” che ha incluso un'attività ricettiva di Room&Breakfast, promossa e realizzata grazie al finanziamento nell’ambito di una sperimentazioni di azioni generative di welfare di comunità e volta a favorire formazione e inserimenti lavorativi dei richiedenti asilo e rifugiati.   

Gli obiettivi principali del progetto erano: 

  • Contrastare emarginazione e sfruttamento.
  • Favorire autonomia socio-economica tramite percorsi personalizzati.
  • Rafforzare la rete territoriale di inclusione sociale attraverso la partecipazione ad attività socializzanti e cittadinanza attiva
  • Promuovere turismo etico e solidale 

  • Capofila: CIAC Impresa Sociale ETS, promotore e unico attuatore
    Enti partner: nessuno
  • Durata: 32 mesi – dal 01/02/2022 al 30/09/2024
  • Collaborazioni esterne: Cooperativa EMC2 e Cooperativa Lunaria per la realizzazione dei laboratori socio occupazionali di hotelerie, ristorazione e sartoria, Cooperativa MAG6 per l’accompagnamento nella definizione del business plan e avvio  del “Room & Breakfast”
  • Finanziatore: Presidenza del Consiglio dei Ministri con Fondi otto per mille IRPEF a diretta gestione statale 

Scopri il Room & Breakfast “Casa Wonderful World”


SCARICA L'INTERA VALUTAZIONE DEL PROGETTO

IL PROGETTO IN PILLOLE

Contesto e obiettivi

Il progetto “Una comunità che accoglie”, avviato nel 2022 e concluso nel 2024, ha mirato a sviluppare un nuovo modello di accoglienza integrato, rivolto a rifugiati e richiedenti asilo a rischio di esclusione. L’obiettivo principale era la creazione di percorsi individualizzati per promuovere autonomia socioeconomica, inclusione legale e integrazione sociale nella provincia di Parma. Fulcro dell’iniziativa è stata la struttura di accoglienza “Wonderful World”, che ha incluso un'attività ricettiva (Room&Breakfast) per favorire inserimenti lavorativi.  

Obiettivi principali:

  • Favorire autonomia socio-economica tramite percorsi personalizzati.
  • Contrastare emarginazione e sfruttamento.
  • Rafforzare la rete territoriale di inclusione sociale.

La struttura di accoglienza “Wonderful World” è stata il centro del progetto, con un modello di autogestione che ha coinvolto accolti, operatori e volontari.

Metodologia

La valutazione ha seguito un approccio partecipativo, basato su focus group, interviste con beneficiari, volontari e operatori, e analisi di dati qualitativi.

Risultati principali e testimonianze

  1. Beneficiari e percorsi individualizzati:
    • Hanno usufruito del progetto 46 persone, tra cui 20 richiedenti asilo esclusi dai sistemi istituzionali (CAS e SAI).
    • La permanenza è stata flessibile, con tempi di soggiorno variabili tra 1 e 24 mesi.
    • Testimonianza: “Prima era una vita buia, adesso c’è luce. Ho imparato tante cose: la lingua, il lavoro, la scuola guida. Ora sono pronto per l’esame di teoria” – A., beneficiario.
  2. Autonomia e integrazione:
    • Attivati corsi di italiano, laboratori di orientamento al lavoro, tirocini e percorsi di tutela legale e sanitaria.
    • Testimonianza: “Adesso sto bene, ma mi manca il lavoro per mandare i miei bambini a scuola. Vivere qui mi ha permesso di rimettermi in salute” – B., beneficiario.
  3. Comunità e relazioni:
    • I volontari hanno avuto un ruolo fondamentale nelle attività di socializzazione e supporto educativo.
    • Testimonianza: “Questa casa è una comfort zone. Qui trovo umanità e forza” – G., volontario.
    • La condivisione di spazi ha facilitato l’interazione, anche se alcune criticità, come la gestione delle regole e l’accesso alla cucina, hanno limitato momenti di convivialità.
  4. Innovazione organizzativa:
    • La casa ha sperimentato un modello di “presidio multifaccia”, con il coinvolgimento di operatori, accolti e volontari nella gestione.
    • Testimonianza: “Qui lavoriamo insieme, non per loro. È una condivisione: dividiamo i compiti, collaboriamo per gestire la casa” – P., responsabile di progetto.

Sfide e criticità

  • Partecipazione: Difficoltà nel coinvolgere accolti e volontari in modo continuo. Testimonianza: “A volte è difficile motivare le persone, soprattutto se la lingua è una barriera” – R., volontario.
  • Barriere amministrative: Rigidità nei requisiti di finanziamento e nelle procedure hanno limitato l’adattamento delle attività.
  • Accesso ai servizi: L’esclusione di alcuni richiedenti asilo dai CAS ha lasciato molte persone senza sostegno. Testimonianza: “Molti dormivano per strada, anche davanti ai nostri uffici” – Operatore legale.

Conclusioni e prospettive

Il progetto ha dimostrato il valore di un approccio flessibile e comunitario, ma ha anche evidenziato la necessità di superare barriere strutturali per ampliare l’inclusione. L’integrazione tra accoglienza e attività generative di reddito, come il Room&Breakfast, rappresenta un modello promettente per futuri interventi.


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